Storia  S.Ten Giovanni Cavallaro                                           

CAVALLARO Giovanni nasce a Messina il 21 Giugno 1956. Nel 1975 in Messina, 
consegue il diploma di Perito Agrario e nel 1976 si arruola nell'Arma dei Carabinieri 
unitamente al fratello gemello Placido; frequenta con successo la scuola Allievi Carabinieri 
e viene trasferito al Nucleo Radiomobile di Taormina (ME). Nel 1977 vince il concorso per 
Sottufficiale dell'Arma e frequenta gli anni di studio in Velletri e Firenze. 
Promosso Vice Brigadiere, viene trasferito al Nucleo Radiomobile di Chivasso (TO) ove 
permane sino al 1988; da questo momento ricopre l'incarico di comandante di Stazione in 
Avìgliana(TO) distinguendosi in alcune operazioni di servizio di notevole rilievo. Nel 
richiede il trasferimento presso il Nucleo Operativo del Reparto Operativo di Torino ove 
permane per diversi anni. Tale mansione gli permette di esaltare le sue notévoli qualità 
professionali, rendendolo uno dei principali promotori della liberazione della piccola 
Patrìzia TACCHELLA, vittima di sequestro e la soluzione del caso delle "spie russe" 
presso la OLIVETTI di Ivrea. 
Nel 1996, al suo arrivo al reparto operativo di Asti, nonostante le innumerevoli difficoltà 
legate alla non conoscenza del territorio, avvalendosi delle innate qualità investigative ed 
intuitive, porta a compimento l'arresto di un serial killer resosi responsabile di omicidio in 
danno di giovani donne inserzioniste. 
Il 26.02.1999, a coronamento del nostro immenso amore, viene alla luce Lucrezia che 
attinge dal padre i suoi bellissimi lineamenti ed il suo profondo sguardo. 
Soprannominato "SERPIGO" nell'ambito lavorativo, ha sempre esternato doti caratteriali di 
elevata qualità, dimostrando una capacità camaleontica nel sapersi adattare al ruolo di 
"duro" sul lavoro e di splendido dolce padre e compagno nel tempo libero. Rimarrà sempre 
inciso nella mia memoria il soprannome "VITA MIA" , con il quale mi ero abituata a 
riconoscere il suo indistinguibile timbro di voce ogni qualvolta mi rivolgeva la parola. 
Agli inizi del 2000, dopo circa 25 anni di carriera, decide di intraprendere la nuova 
esperienza delle missioni all'estero, prendendo parte a due missioni in Kosovo, in 
Macedonia ed Albania in qualità di comandante di cellule info-investigative del reggimento 
Carabinieri MSU, inquadrato nella KFOR. Nel periodo in esame si distingue per le sue 
capacità, conseguendo vari attestati, riconoscimenti e medaglie. Con molto entusiasmo 
partecipa anche alla missione in Iraq, lasciando trasudare la sua immensa soddisfazione 
nell'aiutare un popolo bisognoso e principalmente i bambini. Nello specifico non ha mai 
raccontato i dettagli del suo lavoro, dimostrandosi estremamente riservato, limitandosi a 
narrare singoli episodi di soccorso ai piccoli iracheni. Durante le sue periodiche telefonate 
lamentava solo le torride temperature cui era costantemente sottoposto, richiedendo ogni 
volta di poter parlare con la sua "Principessa" Lucrezia. Mi ha più volte confidato che la 
sua fonte di orgoglio era proprio l'attaccamento ai bambini e tutto ciò che poteva realizzare 
per loro, colmando in parte la lacuna di non poter stare vicino alla sua dolce Principessa. 
Per il suo ritorno mi aveva incaricata di comprare tanti regali per la nostra bambina, in 
quanto in quei luoghi lontani non aveva la possibilità di comprarli personalmente. Ad ogni 
suo ritorno dalle missioni, ha sempre dedicato il suo tempo alla bambina, provvedendo a 
farle il bagnetto,a vestirla ed a pettinarle i suoi lunghi capelli biondi con morbide spazzole 
da lui acquistate. Mi pento di averlo a volte rimproverato ritenendolo responsabile di aver 
viziato la bambina visto che l'accompagnava sempre al parco giochi o che la faceva 
dormire insieme a noi nel letto matrimoniale, dicendole sempre: a vieni che ti accucci con 
me",non capendo che la sua intenzione era solo quella di recuperare il tempo perduto.
Indimenticabili i suoi occhi pieni di orgoglio e speranza ogni qualvolta ripartiva per l'estero, 
con le valigie colme di giocattoli e vestiti per i bambini bisognosi. 
In casa ci deliziava con le sue prelibatezze che preparava con cura, capacità ed amore, 
senza tralasciare particolari come il fatto di preparare lui il caffè la mattina. Da moglie 
innamorata mi riesce difficile rilevare difetti, anche se non nascondo che mi dava 
fortemente fastidio la sua abitudine nel mantenere stretto riserbo nelle sue soddisfazioni o 
sofferenze sul lavoro e nel sacrificare i brevi periodi di tempo libero sempre per improvvise 
esigenze lavorative, ed ancora di riuscire sempre a prevedere le conseguenze di tutto. 
Ha sempre sostenuto che secondo lui il vero Carabiniere è il Sottufficiale dell'Arma, 
trovandosi questi a dover eseguire gli ordini impartiti dagli Ufficiali superiori, far rispettare 
gli ordini dalla truppa e risolvendo direttamente i problemi quotidiani delle persone. 
I suoi vizi sono sempre stati il caffè, le sigarette e le buone "mangiate", infatti ha sempre 
posto in secondo piano gli interessi materiali. Tantissime volte lo sollecitavo a comprarsi 
un vestito nuovo od un capo di abbigliamento particolare, ricevendo come risposta: Non 
ne ho bisogno...comprateviqualcosa tu e la bambina. Molto selettivo anche nelle vere 
amicizie, infatti grazie al suo lavoro ha da sempre avuto contatti con tantissime persone di 
ogni livello o strato sociale, limitando però le nostre frequentazioni a pochi intimi, con i 
quali sono stati condivisi numerosi momenti di gioia e divertimento. 
Ogni giorno mi ha dato modo di imparare qualcosa di nuovo ed occorrerebbero anni ed 
anni per poter riuscire a descrivere ogni particolare del mio Amore con la A maiuscola 
....Giovanni Muore nel vile attentato terroristico il giorno 12 novembre 2003.